Gravidanza...che "voglie"!

Pubblicato il 19/04/2017


Mavis: Ho ancora fame tesoro, potresti portarmi del gelato con le acciughe?

Conte Dracula: No no no! Non devi cedere alle tue voglie! Non farebbe bene al bimbo! Devi aumentare il consumo di ragni, così sarà capace di arrampicarsi sui soffitti, e devi mangiare più bile di pecora!

(Hotel Transylvania, II)

Oggetto di numerosi aneddoti legati alla nascita di molti di noi, le “voglie”, definite come un irrefrenabile desiderio di nutrirsi di uno o più alimenti in combinazione, durante la gravidanza, sono ad oggi sdoganate dalla “leggenda” e mostrano fondamenti biologici e psicologici.

Durante la gravidanza, la futura mamma, trascura piccole o più grandi aree della sua vita, a favore di un maggiore ripiegamento su se stessa. La necessità di prepararsi alla cura della prole inizia a sentirsi ben presto e potrebbero apparire quindi una maggiore richiesta di attenzioni e maternage fatte all’esterno, che a volte passano proprio attraverso desideri alimentari “particolari” o espressi in momenti inusuali. Talvolta tali richieste arrivano fino ad una sorta di “messa alla prova” del partner o di figure comunque molto vicine, come fossero “test” di capacità di accudimento.

Preoccupazioni per la salute o per la nuova organizzazione economica e logistica, o per le modifiche dell'assetto familiare, potrebbero far assumere al cibo il significato di rifugio, gratificazione, break o via di scarico delle emozioni negative.

Lasciarsi andare alle “voglie”, potrebbe quindi permettere alla gestante di creare una sorta di ponte psicofisico tra lei ed il bimbo nel suo grembo, attraverso la scelta ed il “dono” di cibi specifici o richiesti in orari particolari. La mamma comincerebbe quindi ad immaginare sempre più facilmente il nascituro e si permetterebbe di fare su di lui fantasie di sollecitudine ed attenzione, in un binomio “cura dell’altro-cura di sé” all’interno di un rapporto necessariamente simbiotico che i mesi della gestazione richiedono.

Pertanto, permettere alla donna incinta di “cedere” alle voglie acquisisce così, per le figure di maggior riferimento, il significato di consentirle di appropriarsi più facilmente della consapevolezza del suo stato, del suo ruolo ed altresì aiuta a sostenere psicologicamente la gravidanza, laddove spesso ci si sente impotenti e talvolta esclusi. Purché tutto ciò si trovi all’interno di una corretta alimentazione suggerita dagli specialisti, a seconda delle necessità personali.

Poter dirigere le “ voglie” verso desideri sani potrebbe essere un buon compromesso, soprattutto se la gravidanza sta andando bene e non ci sono complicanze che possono mettere a rischio la salute della Mamma e del Nascituro.

Sono da evitare comunque alcolici e superalcolici, dannosi per il bambino, così come salumi,insaccati e pesce crudo, soprattutto di dubbia provenienza.

Concedersi un vasetto di yogurt cremoso intero e per addolcirlo metterci della frutta a pezzetti, un cucchiaio di cereali e 4 o 5 mandorle o noci è un dolcetto sfizioso e sano che aiuta sia per l’apporto di calcio, fondamentale in gravidanza, vitamina D e di magnesio, validi alleati per il benessere. Lo stesso apporto energetico, ma un po’ meno completo dal punto di vista nutrizionale viene dato da 50 g di cioccolato.

Ricordiamoci però che anche solo 100 g di patatine fritte in busta danno fino a 550 kcal, più della metà derivanti dai grassi e con eccesso di sale, non proprio salutare non solo per il peso, ma anche per tenere sotto controllo la pressione e non facilmente digeribili in caso di reflusso soprattutto quando il cucciolo comincia ad essere molto ingombrante.

Allora, meglio concedersi un bel piatto di pasta( 80-100 g) condito a piacere, che può dare più soddisfazioni e soprattutto più salute e farci sentire più coccolate!

( in collaborazione con la dott.ssa Mirna Tora, psicologa, psicoterapeuta)